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Francesco Rossi

    Thomas Mann e le arti
    Il muro di Berlino
    Estetica, antropologia, ricezione
    Traduzione letteraria e transfer italo-tedesco
    La Raccolta Morelli nell'Accademia Carrara
    Michelangelo und Raffael im Vatikan. Mit Botticelli, Perugino, Signorelli, Ghirlandaio und Rosselli.
    • Il 1989 è stato un anno fondamentale che ha visto uno degli eventi più importanti della storia del ventesimo la caduta del muro di Berlino e, a seguire, delle dittature comuniste dei paesi dell'Europa orientale. Un fenomeno che è culminato, due anni dopo, con la disintegrazione dell'Unione Sovietica. Nonostante la vicinanza con quegli avvenimenti, la miseria materiale e morale di quei regimi sembrano quasi dimenticate, insieme ai suoi orrori, il suo numero gigantesco di morti, la compressione totale dei mezzi di espressione individuale. L'anniversario della caduta del muro di Berlino è stato vissuto come un fugace fine settimana, in cui si è ricordato questo fatto storico come fosse l'inizio di un periodo di rinnovamento urbanistico, non come il punto di arrivo naturale della fine della vita di un regime "innaturale", inconcepibile e retrogrado. Questo volume rappresenta un tentativo per cercare di sopperire a questa gravissima mancanza, conoscere per sommi capi la realtà di quei regimi e di quelle figure politiche che, dalle diverse sponde dell'.Atlantico, hanno determinato l'implosione dell'"impero comunista".

      Il muro di Berlino
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      • 356pages
      • 13 heures de lecture

      Prominente Intellektuelle der ersten Hälfte des 20. Jahrhunderts betrachteten Stefan George als das „großartigste Durchkreuzungs- und Ausstrahlungsphänomen“ der deutschen Geistesgeschichte. Um ihn herum formte sich eine Wissenschaftlergruppe, der sogenannte ‚George-Kreis‘, die durch ihre Veröffentlichungen den Diskurs über Grenzen und Möglichkeiten der Wissenschaft bis in die 30er Jahre hinein maßgebend beeinfl usst hat. Diese Studie zeigt anhand der Publikationen dieses Kreises, von den Blättern für die Kunst bis zur Transcendenz des Erkennens von Edith Landmann, wie sich der Diskurs über poetisches Wissen und Erkenntnis zu einem wissenschaftlichen Paradigma entwickelte, das sich im Kontext der Wissenschaftskrise als humangerechte und -zentrierte Alternative zum mechanisch-physikalischen Modell des Positivismus präsentieren konnte. Harter Kern dieses Paradigmas war nämlich eine von Platonismus, Lebensphilosophie und Hermeneutik des Fin-de-Siècle gefärbte Auffassung der ‚Gestalt‘, die auf epistemologischer sowie auf methodologischer Ebene alle Charakteristika eines radikalen Holismus aufweist.

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