Ennio Fliano Livres
Ennio Flaiano fut un écrivain et journaliste italien dont l'œuvre se caractérise par une ironie caustique et un regard mélancolique sur la réalité. Sa prose, souvent située à Rome, ville qu'il aima et détesta, offre des commentaires acerbes sur la vie urbaine, ses vertus et ses vices. Ses écrits reflètent un sentiment de vide intérieur et de futilité, particulièrement dans le contexte d'événements historiques tels que l'agression coloniale italienne. Flaiano a magistralement saisi la tension entre l'individu et la société, souvent avec une pertinence intemporelle.







Giorgio Fabro, ein Drehbuchautor in den besten Jahren, kommt nach New York, um dort Milieustudien für sein neuestes Projekt zu treiben, und fängt, wie könnte es anders sein, ein Verhältnis an mit der ihm vom Produzenten zur Verfügung gestellten Sekretärin. Die sucht aber einen Mann zum Heiraten, und als sie den findet, läßt sie Giorgio im Stich - unter Hinterlassung ihres Hundes Melampus. Giorgio will den Hund loswerden: kein leichtes Unterfangen, das ihn zielsicher in die Arme des jungen, schönen und auch reichen Mädchens Liza treibt. Man bezieht ein Häuschen auf dem Land, um in Ruhe schreiben und malen zu können. Da entdeckt Giorgio eine beunruhigende Verwandlung an Liza: Sie wird immer mehr zur Hündin.§
Tempo di uccidere
- 312pages
- 11 heures de lecture
Sullo sfondo della guerra di conquista dell'Etiopia (1935-1936), il dramma intimo di un tenente, colpevole dell'uccisione di una ragazza indigena. Un eroe solitario, un uomo senza qualità che si lascia vivere tra amori, omicidi, stregonerie e lo spettro della lebbra. "Tempo di uccidere" coglie originalmente un clima morale e mentale, offrendo una rappresentazione profana, laica, ironica e amara dell'Africa e della vita militare. Tutto secondo la penna acre e tragica di un moralista che ha saputo cogliere gli aspetti più paradossali della storia e della realtà contemporanea.
Eine und eine Nacht
- 228pages
- 8 heures de lecture
Diario degli errori
- 170pages
- 6 heures de lecture
Pochi libri sono rappresentativi di Flaiano come questo Diario degli errori, con il suo irresistibile blend di illuminismo tenebroso e pessimismo comico prima che cosmico. Disteso lungo l'arco di un ventennio (dal 1950 ai primi anni Settanta) e costruito avendo negli occhi i luoghi e i volti di tanti viaggi (da Fregene ad Atene, da Parigi a Hong Kong, da Zurigo a New York a Bangkok), il Diario brulica infatti di pensieri che sperimentano tutte le forme possibili del rapporto tra la mente e la realtà. Vi troviamo velenosi calembour concentrati come saggi, aforismi e massime perforanti e definitivi, microritratti di taglio, apologhi surreali e corrosivi, sequenze interrotte, tra incanto e sarcasmo: sugli hotel francesi, dove i mobili sono «come nella tavola che sul Larousse accompagna la voce: camera da letto», sulle vetrine olandesi accanto alle case secentesche, sui bambini monaci thailandesi che ridono e bevono il tè, sulla sporcizia e le costruzioni nuovissime di Beirut, sulle «riscattabili» taxi-girl di Hong Kong, sui filippini che cantano senza tregua, e ovviamente sul «paesetto italiano» di giocatori al Totocalcio. L'irrefrenabile tendenza all'autodistruzione della specie umana pervade Diario degli errori come un malinconico Leitmotiv: ma la crudele esattezza della tassonomia è in Flaiano venata della pietas del moralista disilluso. Quella pietas che gli fa citare la sublime e disperata invocazione di Pierre ai massoni in Guerra e pace: «Occorre che l'uomo, governato dalle proprie sensazioni, scopra nella virtù attrattive sensuali».


