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Giampaolo Pansa

    L'intrigo
    Il bambino che guardava le donne
    I tre inverni della paura
    Poco o niente: Eravamo poveri. Torneremo poveri
    Questi anni alla Fiat
    La grande bugia
    • La grande bugia

      • 566pages
      • 20 heures de lecture

      Continua il lungo racconto, iniziato da Pansa nel 2002 con "I figli dell'Aquila" e proseguito con "Il sangue dei vinti" e "Sconosciuto 1945". Ora il racconto si conclude con "La Grande Bugia". È un testo diverso dai precedenti. Anche qui il lettore troverà nuove testimonianze emerse dal mondo dei fascisti sconfitti. Ma il cuore del libro è un altro, ed è rivolto all'oggi. C'è il diario delle esperienze di Pansa come autore di ricerche sulla guerra interna. C'è la sua risposta alle stroncature più acide. E infine la ricostruzione di vicende accadute ad autori osteggiati da coloro che uno storico, pure avverso ai libri di Pansa, ha definito i Guardiani del Faro Resistenziale.

      La grande bugia
    • I tre inverni della paura

      • 566pages
      • 20 heures de lecture

      Nevica sangue nei tre inverni della paura. Sono le stagioni più dure della guerra civile italiana e dell'interminabile dopoguerra. Tedeschi, fascisti e partigiani combattono con obiettivi diversi, ma compiono le stesse atrocità. È questo disordine crudele a travolgere Nora Conforti. Diciotto anni, ragazza di famiglia ricca, Nora si rifugia con il padre sulle colline fra Reggio Emilia e Parma. Non immagina che proprio lì incontrerà il primo amore e subito dopo gli orrori di due guerre in grado di sconvolgere la sua esistenza. Giampaolo Pansa ci racconta una storia che nasce da lunghi anni di ricerche sulla Resistenza e sulle sue tante zone d'ombra. Un affresco della borghesia agraria emiliana, nell'arco di sei anni infernali, dal giugno 1940 alla fine del 1946. E una ricostruzione controcorrente di un'epoca feroce. Accanto a figure che appartengono alla storia, come Togliatti, De Gasperi, i capi delle bande rosse e nere, il vescovo Socche, il partigiano bianco detto "il Solitario", si muove la gente comune di quegli anni. Le donne chiamate a sopportare il peso più grande della guerra. I bambini messi di fronte al terrore politico. I giovani schierati su trincee opposte. L'asprezza dello scontro fra ricchi e poveri. Le vittime del dopoguerra che emergono dalle fosse segrete, fantasmi capaci di turbarci ancora oggi.

      I tre inverni della paura
    • Il bambino che guardava le donne

      • 436pages
      • 16 heures de lecture

      Il racconto di Giampaolo Pansa torna, sotto forma di una lunga rievocazione, ai primi anni del secondo dopoguerra nella provincia piemontese, a Casale Monferrato. Il protagonista è un bambino di undici anni, intelligente e curioso, precocemente interessato a quel mondo affascinante e misterioso che per lui sono le donne. Un giorno compare nel suo caseggiato una nuova inquilina, una ragazza che tutti chiamano la Fascista perché ausiliaria nella Repubblica di Salò. Ma a Giuseppe non interessano le opinioni dei grandi e tra i due nasce una tenera amicizia. Ma ben presto si stabilisce nel caseggiato un altro ospite, un giovane ragazzo ebreo sopravvissuto ad Auschwitz dopo un periodo trascorso in montagna tra i partigiani.

      Il bambino che guardava le donne
    • L'intrigo

      • 302pages
      • 11 heures de lecture
      L'intrigo
    • I vinti non dimenticano

      • 465pages
      • 17 heures de lecture

      Con "I vinti non dimenticano", ideale prosecuzione e completamento di "Il sangue dei vinti", Giampaolo Pansa racconta quello che ancora non aveva detto. L’occupazione jugoslava di Trieste, Gorizia e Fiume. Le stragi in Toscana successive alla Liberazione. La violenta sorte delle donne fasciste. Le uccisioni dei comandanti partigiani e dei politici socialisti che si opponevano all’ingerenza comunista. L’inferno dei lager dove venivano confinati i fascisti da fucilare. Gli orrori degli Alleati e i civili caduti sotto i bombardamenti non sempre necessari degli angloamericani. Lasciando parlare le fonti di una storiografia preziosa ma da sempre omessa, Giampaolo Pansa dà voce alle vittime silenti di quelle violenze, ai vinti dimenticati; e, rivendicando la sua libertà di pensiero, offre ai lettori un altro personale contributo alla storia della guerra civile italiana.

      I vinti non dimenticano
    • Il regime

      Dal disastro dei partiti alla Repubblica autoritaria

      Il regime