Anna Maria Sommariva Livres

Nella vita, si sa, le prove non finiscono mai. C'è chi le affronta con disinvoltura, chi con timore, chi con leggerezza, chi con la convinzione - come nel caso di Whitman - che se non dovesse andare alla prima, ci sarà la possibilità di ritentare. Whitman ha tredici anni e ora, per la prima volta, si trova a dover affrontare una serie di prove che segneranno il difficile passaggio dall'adolescenza all'età adulta: il divorzio dei suoi genitori, che fino a quel momento sembravano una coppia felice, il debutto nella recita della scuola, la scoperta che al mondo non siamo tutti uguali se c'è chi, come la sua amica Andi, subisce l'umiliazione di essere rifiutata dal ragazzo che le piace solo perché ha la pelle nera. E soprattutto l'amore. Sì, perché nonostante la sua proverbiale timidezza, Whitman è terribilmente attratto dalle ragazze, bionde, rosse o brune che siano. Finché, dopo una serie di goffi tentativi, non troverà la sua anima gemella: Gwen, la meno bella di tutte, ma senz'altro la più comprensiva, la più divertente. Perché in fondo in amore ci vuole anche un briciolo di ironia, non vi pare?

— Vuoi essere la mia ragazza? I suoi occhi mi fissarono con decisione. Io inghiottii a fatica. Fino a quel momento avevo sentito quella domanda soltanto in televisione, o l'avevo letta nei libri. — Sì, — risposi con noncuranza, — perché no? Quello che potrebbe sembrare il banale scambio di battute tra due adolescenti è l'atto di nascita di un'amicizia — e di un amore — in condizioni estreme. Anne e Adam si conoscono, si piacciono, ma non possono neppure toccarsi, separati dall'illusoria trasparenza di una tenda sterile. Adam è infatti costretto a vivere isolato: una malattia che si nasconde dietro una sigla sibillina, SCID, gli impedisce di sviluppare difese immunitarie. Non sa cosa sia un bacio, non conosce le sensazioni di una carezza senza guanti, ignora il profumo di un'altra pelle. E la scienza sembra non dargli speranze. Eppure nel suo romanzo Ian Strachan narra con esemplare leggerezza una vicenda toccante e ci conduce a un epilogo dolcissimo nel quale il dono di Anne per Adam è un sensuale tributo alla gioia di vivere.