A retelling of the Gospel following the life of Christ from his conception to his crucifixion. A naive Jesus is the son not of God, but of Joseph. In the desert it is not Satan, but God that Christ tussles with, an autocrat with whom he has an unbalanced and unsettled relationship.
After killing his brother Abel, Cain must wander for ever. He witnesses Noah's ark, the destruction of the Tower of Babel, Moses and the golden calf. He is there in time to save Abraham from sacrificing Isaac when God's angel arrives late after a wing malfunction. Written in the last years of Saramago's life, Cainwittily tackles many of the moral and logical non sequiturs created by a wilful, authoritarain God, forming part of Saramago's long argument with God and recalling his provocative novel The Gospel According to Jesus Christ.
Un homme devient soudain aveugle. C'est le début d'une épidémie qui se propage à une vitesse fulgurante à travers tout le pays. Mis en quarantaine, privés de tout repère, les hordes d'aveugles tentent de survivre à n'importe quel prix. Seule une femme n'a pas été frappée par la "blancheur lumineuse ". Saura-t-elle les guider hors de ces ténèbres désertées par l'humanité?
In an unnamed country on the first day of the new year, people stop dying. For several months undertakers face bankruptcy, the church is forced to reinvent its doctrine, and local 'maphia' smuggle those on the brink of death over the border where they can expire naturally.
Come possiamo trovare il coraggio di essere sinceri con noi stessi, anche se non abbiamo alcuna certezza su chi siamo davvero? Ecco la domanda che anima La strega di Portobello , il nuovo e intenso romanzo di Paulo Coelho. È la storia di una donna misteriosa di nome Athena, raccontata attraverso le voci di molte persone che la conoscevano bene, o che l'avevano soltanto incontrata. Le persone creano una realtà, e poi si ritrovano vittime di essa. Athena si ribellò a tutto questo e pagò un prezzo altissimo. Heron Ryan, giornalista Io sono stata usata e manipolata senza alcuna considerazione per i miei sentimenti. È qualcosa che diventa ancora più serio quando si parla di magia: in fin dei conti, era la mia maestra, incaricata di trasmettere i misteri sacri, di risvegliare la forza sconosciuta che ciascuno di noi possiede. Quando ci avventuriamo in questo mare ignoto, riponiamo una fiducia cieca in coloro che ci guidano, convinti che sappiano più di noi. Andrea McCain, attrice di teatro Il suo grande problema era quello di essere una donna del XXII secolo che viveva, però, nel XXI - e lo rivelava a tutti. Ha pagato un prezzo? Senza dubbio. Ma avrebbe pagato un costo ben più alto, se avesse represso la sua esuberanza. Sarebbe stata amareggiata, frustrata, preoccupata di "ciò che penseranno gli altri", e avrebbe continuato a ripetersi: "Prima risolverò queste faccende, poi mi dedicherò al mio sogno", sempre lamentandosi del fatto che "le condizioni ideali non arrivano mai". Deidre O'Neill, conosciuta come Edda "L'amore è."
Nel suo primo romanzo Coelho accompagna il lettore nel viaggio di Paulo, il narratore, lungo il sentiero che conduce a Santiago de Compostela. Un percorso che Paulo deve affrontare per diventare il Maestro Ram e conquistare la spada che lo trasformerà in Guerriero della Luce. Con lui c'è la sua guida spirituale, il misterioso ed eigmatico Petrus. Settecento chilometri in tre mesi, durante i quali Paulo imparerà a riconoscere i suoi demoni personali e a sconfiggerli. Un viaggio interiore ed esteriore, per spiegare che nella vita come in viaggio non è tanto importante la meta, quanto il cammino stesso.
Ricardo Reis è uno dei tanti nomi ("eteronimi", appunto) con i quali Fernando Pessoa, massimo scrittore portoghese del Novecento, firmava le sue opere. A questo puro nome José Saramago, con un'invenzione vertiginosa - che è l'omaggio, ma anche la dolce resa dei conti, di un grande nei confronti di un altro grande del passato prossimo - dà un corpo, e una storia, e un vissuto. Lo fa tornare da Rio de Janeiro a Lisbona nel 1935, anno della morte di Pessoa, e lo fa morire un anno dopo, giusto in tempo perché possa visitare la tomba del suo creatore. Ma in quell'anno, il 1936, non muore soltanto Ricardo, che non è mai nato: comincia anche a morire la grande civiltà europea, che Pessoa aveva onorato, e che ora pare soccombere nella morsa nazifascista di Salazar, Franco, Hitler e Mussolini, con la tragedia della guerra di Spagna a segnare un sanguinoso destino di catastrofe. L'eteronimo sopravvive al suo fattore per un tempo breve, ma sufficiente per fargli commiserare il genio sprecato, l'anacronismo di un altissimo umanesimo dato in pasto a un'epoca di mostri. E Saramago, in questa sofferta elegia, ritrova la felicità di un'affabulazione tanto ricca quanto dolorosa, in un miracolo di stile che riesce a far coincidere un vastissimo corredo di evocazioni liriche, di intimistiche nostalgie, di scavi abissali fino alla radice del senso dell'esistere, con la durezza adamantina della denuncia politica, con un impegno etico e civile vieppiù esaltato dalla singolarità del contesto: la Psiche, la Cultura e la Storia, per una volta, si danno felicemente la mano.