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Enrico Brignano

    Il meglio d'Italia. Sai qual è? Se lo sai dillo anche a me
    Tutto suo padre
    Il meglio di quello che non ricordo
    Sono romano ma non è colpa mia
    Non facciamone una tragedia. La mitologia secondo me
    Sono romano ma non è colpa mia
    • Sono romano ma non è colpa mia

      dimmi se ci fai e ti dirò chi sei

      “Io sono romano ma non è colpa mia. Quella è mia madre, che si impuntò con mio padre: ‘Mio figlio deve nascere nella Capitale, come minimo dev’essere capitalista’.” Dici Brignano, dici Roma. Non c’è suo monologo che non ci cali nell’atmosfera della Capitale e, soprattutto, che non ne ritragga a colori vividi gli abitanti, “i Romani de Roma”. Perciò, misurandosi con il suo primo vero libro, Brignano ha deciso di affrontare una titanica impresa: aiutare i lettori a capire e conoscere davvero la Città Eterna e chi ci vive... o almeno cominciare a provarci. In parte autobiografia ironica e un po’ nostalgica, in parte passeggiata entusiasmante e tutta da ridere nelle glorie e nel ventre di Roma, Sono romano ma non è colpa mia è un esplosivo distillato di romanità e buonumore. Se ne consiglia un’assunzione regolare, meglio se innaffiata dal buon vino dei Castelli…

      Sono romano ma non è colpa mia
    • Tutto suo padre

      • 312pages
      • 11 heures de lecture

      Negli ultimi tempi mi capita di indugiare un po’ di più davanti allo specchio. Non tanto per un fatto professionale, come il trucco prima di uno spettacolo o una prova costume, o addirittura lo studio di una particolare espressione del viso; no, non è per questo. Mi capita per lo più a casa, in macchina, per strada, davanti a una vetrina, ed è un fatto improvviso, involontario. Non mi cerco, mi scopro, diverso. Per carità, sono sempre io, Brignano, il fantasista. Ma quel modo di mettere lo zucchero nel caffè, girare il cucchiaino, saggiare il primo sorso… «A Brigna’ sei proprio te, gagliardo! Anvedi chi c’è…» E allora sorrido, faccio due battute, stringo una mano e via… è arrivato il taxi. Nel traffico mi squilla il cellulare e, mentre che rispondo, m’intercetto senza volerlo dentro lo specchietto. Quello sguardo… quello strizzare gli occhi, come quando qualcosa fai fatica ad ascoltarla… Io li ho già visti! Sono arrivato. Tenga il resto… «Grazie Brigna’, sei forte...» Buon lavoro. Entro dritto in teatro, ma mi fermo. Sul manifesto c’è un particolare, m’era sfuggito o forse… mica tanto! La mano destra, quella lì sul cuore… No. Nun po esse’. Quel modo di raccogliere le dita, come se dentro ci stesse un segreto, qualcosa che ti sfugge e vo’ scappa’, era lo stesso gesto de papà. De quando non trovava le parole pe’ ditte: «Abbi fiducia… Ce sto io…». «Tutto suo padre» compita un bimbo dietro le mie spalle. Perplesso, domanda: «Che vuol dire?». «E come te lo spiego...» risponde il suo, di padre. E lo capisco. Io stesso pensavo fosse soltanto un titolo, facile da restare impresso nella memoria, ma adesso… so che c’è dietro tutta un’altra storia. Così, nel caldo del mio camerino accendo una lucetta e lì… mi guardo. C’avevano ragione tutti quanti, a dillo, da quand’ero regazzino. Tutto mio padre. È vero… Uguale uguale… spiccicato a Nino.

      Tutto suo padre
    • «Una mattina… mi son svegliato… mi son svegliato prestissimo! A mezzogiorno stavo già in piedi! Qualcosa non andava. Ho fatto subito le analisi e il medico mi ha detto: “Brignano, il colesterolo è nella norma, ma lei ha globuli rossi, bianchi e… una montagna di globuli verdi!” «“Troppa cicoria ripassata?” «“Macché. Significa che è italiano!” «Ma come? Io mangio giapponese, vesto francese, bevo birra tedesca, vedo film americani… Guarirò? «“Lei è abituato a vedere solo il peggio del nostro Paese, Brignano. Deve imparare a vedere il meglio!” «Il meglio d’Italia… ma c’è? Certo che c’è! Per esempio sprizziamo arte da tutti i porti! Abbiamo il cinquanta per cento del patrimonio artistico del pianeta (anche se più del trenta per cento sta a casa dei tombaroli), siamo il Paese che ha dato i natali a Giotto! Quanti Natali abbiamo dato a Giotto? Circa settanta, che poi non sapeva mai con chi passarli, ’sti Natali… Vantiamo geni come Michelangelo che, per quattro anni, stette sdraiato a venti metri da terra per affrescare la Sistina: la mattina si alzava pieno di dolori per l’artrosi, faceva pietà, la famosa Pietà di Michelangelo; e Leonardo, che ha disegnato il prototipo del sottomarino molto prima dei Beatles! E i nostri poeti? I nostri scrittori? Quanto hanno scritto? Tanto… Troppo, hanno scritto! E ancora, ci siamo superati nella musica, nella moda, nello sport, nel design, nella cucina: altro che nouvelle cuisine e omelette avec les pommes de terre, che poi sarebbe la frittata co’ le patate!» In questo suo nuovo libro, come sempre esilarante, Enrico Brignano unisce due ingredienti formidabil i: la sua irresistibile verve comica e una passione, seria (sì!) e profonda, per il nostro Paese. Eccolo quindi passare in rassegna i momenti storici, i personaggi, le idee, le invenzioni… strappandoci le risate ma anche rendendoci fieri di essere italiani. Anche se abbiamo duemila bilioni di euro di debito («Che poi, questo debito, con chi ce l ’abbiamo? Si facesse avanti, questo signore!»), i migliori scienziati in fuga (i famosi cervelli migratori) e due personaggi “fiabeschi” come il Cavaliere di Hardcore e Umberto da Cassano…

      Il meglio d'Italia. Sai qual è? Se lo sai dillo anche a me