Fertile Ground
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Interrogating and integrating the various aspects of women's reproductive lives to expose the political dimensions of reproduction.
Cette traductrice littéraire est spécialisée dans la non-fiction et la fiction, collaborant avec des maisons d'édition de premier plan. Son travail s'étend également aux romans graphiques, où elle fait habilement le pont entre les cultures en traduisant les éléments visuels et narratifs d'auteurs internationaux. Au-delà de ses projets de traduction, elle apporte également son expertise dans des rôles éditoriaux pour diverses maisons d'édition. Ses articles éclairés sur l'art de la traduction, publiés sur des plateformes spécialisées, offrent un aperçu approfondi de l'art de l'interprétation.



Interrogating and integrating the various aspects of women's reproductive lives to expose the political dimensions of reproduction.
A powerful account of the early days of the Spanish Civil War, seen through the eyes of a young girl.
Questo libro è la storia di una bambina nata ad Alessandria d'Egitto, dove ha vissuto un'infanzia felice esplorando con sagace curiosità un universo in cui il «vento della Storia» coesisteva con «l'odore di putrefazione, la lebbra che corrode i muri, i fiori selvatici che spuntano alla rinfusa, le risate libere e impertinenti, l'allegro fatalismo»; una bambina che, a differenza delle sue coetanee, amava le battaglie navali e «conosceva a menadito la differenza tra i cannoni da 36 libbre e quelli da 32» – e il cui eroe era Lawrence d'Arabia. Ma è anche la storia di un'avventuriera: quella in cui ha saputo trasformarsi la protagonista dopo essere stata costretta ad abbandonare la luce della sua terra e il profumo del suo mare, lasciandosi alle spalle un Oriente fantasmatico e partendo alla ricerca di un Occidente che lo era almeno altrettanto. Ed è soprattutto la storia di una donna che, soffocando la tentazione vana della nostalgia, ha affrontato a testa alta, come una sfida del destino, le umiliazioni dell'esilio e gli inevitabili rischi che comporta l'essere, sempre e ovunque, la straniera; e che è riuscita, con le sole armi della tenacia e dell'ironia, a diventare, in qualche modo, ciò che sognava di essere: un ammiraglio – e a portare a termine, al pari di Ulisse, il proprio viaggio. Senza tuttavia mai perdere – come ha detto l'autrice stessa in un'intervista – «quella malinconia, tipica dell'esule, che la induce a chiedersi in ogni momento se è davvero al posto giusto».