Roxana Saberi est une auteure dont le travail explore les complexités de la société iranienne et des droits de l'homme. Ses expériences en Iran, y compris son emprisonnement et sa libération ultérieure, ont façonné son engagement à éclairer les réalités de la vie là-bas. Par ses essais et ses interventions publiques, elle s'efforce de sensibiliser aux questions critiques et de favoriser le dialogue. Son écriture témoigne de la résilience et du pouvoir de la voix d'un individu face à des circonstances difficiles.
On the morning of January 31, 2009, Roxana Saberi, an Iranian-American
journalist working in Iran, was forced from her home by four men and secretly
detained in Iran's notorious Evin Prison. This account describes the methods
that Iranian hard-liners are using to try to intimidate and control many of
the country's people.
La mattina del 31 gennaio 2009 quattro uomini fanno irruzione in casa di Roxana Saberi, brillante e coraggiosa giornalista americana di origini iraniane. La donna, in Iran per un'inchiesta, viene arrestata con l'accusa di spionaggio. Per undici giorni Roxana non può ricevere visite né fare telefonate, è completamente tagliata fuori dal mondo. Dopo un processo lampo e a porte chiuse, definito "vergognoso" dai giornali di tutto il mondo, la reporter viene condannata a otto anni di reclusione, da scontarsi nel carcere di massima sicurezza di Evin, a Teheran. Solo a seguito delle numerose pressioni internazionali, in primo luogo di Amnesty International e di Human Rights Watch, la pena verrà sospesa in appello nel maggio del 2009. Ora Roxana Saberi rompe il silenzio per descrivere al mondo la sua odissea e ripercorrere i momenti dell'arresto, della prigionia, del processo e del rilascio, intrecciando i suoi ricordi alle storie dei prigionieri con i quali ha diviso quei terribili giorni: donne, studenti, attivisti, ricercatori e accademici perseguitati dal regime iraniano.