K2, le 1er août 2008. Trente grimpeurs partent à l'assaut du sommet le plus meurtrier au monde. La plupart l'atteignent. Mais avant qu'ils entament la descente, une chute de glace sectionne les cordes fixées pour leur sécurité : leurs repères ont disparu. La nuit tombe, leurs réserves d'oxygène sont épuisées et l'air devient de plus en plus froid. Combien en sortiront vivants ? Piégés sur le K2 est le récit captivant et terrible d'une lutte sans merci pour la survie sur les pentes d'un des sommets les plus hostiles sur terre. Un des grands succès de littérature de montagne de ces dernières années.
Graham Bowley Livres





"A dramatic account of the worst disaster in the history of mountain climbing on K2, the world's second highest peak"--Provided by publisher.
No Way Down. Kein Weg zurück, englische Ausgabe
- 288pages
- 11 heures de lecture
Following the stories of climbers from around the world, 'No Way Down' weaves a tale of human courage, folly, survival and loss at the top of one of the highest and most dangerous mountains in the world.
Der K2 ist der zweithöchste Achttausender und doch ungleich gefährlicher und anspruchsvoller als der Mount Everest. Im August 2008 machten sich 30 Bergsteiger in verschiedenen Teams an die Besteigung. 18 Bergsteiger erreichten den Gipfel. Doch auf den Gipfelsieg folgt ein gnadenloser Überlebenskampf. Im Abstieg werden mehrere Bergsteiger sowie die Seilversicherungen in die Tiefe gerissen, die übrigen Expeditionsteilnehmer sind zum ungesicherten Abstieg gezwungen. Elf von ihnen verlieren ihr Leben. Minutiös rekonstruiert der Autor den Ablauf der Expedition, Hoffnungen und Träume der Alpinisten und was letztlich zum Drama am K2 führte.
No Way Down
- 286pages
- 11 heures de lecture
"Vedendo da vicino il picco del K2, il grande seracco e il Collo di Bottiglia, contemplandone la bellezza e il minaccioso fascino, ho cominciato a comprendere perché un coraggioso gruppo di uomini e donne aveva rischiato la vita per scalare la montagna." La notte del 1º agosto 2008 ben ventiquattro scalatori di quindici diverse spedizioni internazionali partirono contemporaneamente all'attacco del K2. Solo tredici di loro ritornarono al Campo base. Gli altri undici riposano per sempre nelle viscere della montagna. Quel che resta di loro è una lapide, ricavata da un piattino di latta, al Gilkey Memorial. La più grande tragedia alpinistica nella storia della vetta himalayana si consumò in quarantotto ore da brivido che tennero col fiato sospeso il pubblico di tutto il mondo, dalla Corea all'Europa, dagli Stati Uniti all'Italia, rappresentata da Marco Confortola. Le indagini giornalistiche hanno stabilito che fu una tragedia in gran parte annunciata. Il cattivo coordinamento fra i capi spedizione provocò l'errato posizionamento delle corde già sulla Spalla. Sul Collo di Bottiglia l'eccessivo numero di scalatori attardò i ritmi di ascesa. Sul Traverso alcuni di loro andarono in crisi, ma vollero comunque proseguire, esponendosi ai colpi mortali della montagna. Poi la mancanza di ossigeno, il freddo disumano, l'incedere della notte, la falce di neve e ghiaccio rilasciata dall'enorme seracco del K2 fecero il resto. No Way Down racconta tutto ciò che è successo e tutto ciò che non doveva succedere in quella maledetta avventura a più di 8000 metri di quota. Fra morti improvvise, colpi di scena imprevedibili, corde che si lacerano, valanghe grandi come la paura, atti di eroismo e di amore, corpi martoriati e stremati, questo libro sembra un thriller ed è invece una storia vera, drammaticamente vera, che narra l'irresistibile fascino della sfida fra gli esseri umani e la sconfinata forza della Natura.